Assenzio per trattare diversi disturbi gastrointestinali

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Assenzio per trattare diversi disturbi gastrointestinali

Per le sue numerose proprietà l’assenzio viene largamente impiegato in ambito erboristico per trattare diversi disturbi gastrointestinali tra cui la gastrite, le infiammazioni delle mucose gastriche, l’atonia gastrica, vermi intestinali, iposecrezione biliare, disturbi della digestione. I principi attivi contenuti in questa pianta officinale dal sapore amarognolo si esplicano attraverso un effetto coleretico, colagogo, eupeptico, digestivo, vermifugo ma oltre a soddisfare queste proprietà l’Artemisia absinthium ha inoltre un’azione di tipo emmenagogo (utile in caso di amenorrea ed altre irregolarità mestruale) e febbrifugo. Il ricorso a questo fitocomplesso dunque permette di trattare diversi disturbi legati al sistema digerente in particolare se si è vittime delle manifestazioni sintomatiche legate alla gastrite oppure ad altre infiammazioni di diversa entità che interessano le mucose gastriche. Si raccomanda l’assunzione di pianta questa perenne  erbacea nella formulazione di tisana, decotto oppure di estratto fluido ovvero di tintura madre, in particolare è di grande aiuto per il trattamento dei disturbi gastrointestinali la preparazione di una tisana da consumare dopo i pasti, in particolare se si è affetti da disturbi dispeptici.  Maggiori informazioni su Proprietà della scutellaria disturbi gastrointestinali.

L’uso della pianta

assenzio per trattare diversi disturbi gastrointestinali

L’uso dell’assenzio come rimedio erboristico deve essere ben ponderato visto che si tratta di una pianta che contiene alcuni principi attivi tossici, per cui si raccomanda un uso fatto con cautela, e sotto il controllo medico oppure del proprio erborista di fiducia. In particolare bisogna attenersi ai dosaggi indicati e non bisogna prolungare il trattamento con l’Artemisia absinthium per troppo tempo, in genere si suggerisce di interrompere la terapia a distanza di una ventina di giorni dopo l’inizio della sua assunzione; se non si tengono a mente tali indicazioni si possono sviluppare delle manifestazioni sintomatiche quali:  diminuzione del ritmo cardiaco, vomito, ipotensione, diarrea. L’uso della pianta officinale è poi controindicata non solo alle donne che allattano al seno, perché rende il latte amaro, ma anche alle donne colpite da infezioni ginecologiche ed ai pazienti che soffrono di ulcera peptica gastro-duodenale. Altre notizie su Gastrite altea: la sua azione benefica.

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