Sindrome da reflusso gastroesofageo trattamento manipolativo osteopatico
Come metodo per diminuire la sintomatologia associata alla sindrome da reflusso gastroesofageo si è dimostrato efficace il trattamento manipolativo osteopatico che consiste essenzialmente nel riequilibrare la situazione dinamica dei visceri e delle parti strutturali connesse. La medicina osteopatica può migliorare le problematiche a carico dei visceri ma anche le complicazioni strutturali e posturali associate, visto che intervenendo sulle fasce viscerali e sulle strutture ad esse connesse si migliora la loro funzionalità, inoltre si ottiene una maggiore contenzione fisica delle parti gastriche e si controlla meglio la secrezione acida in quanto vengono ridotte le pressioni sulle pareti che producono acido cloridrico. Il trattamento manipolativo osteopatico permette di risolvere alcuni sintomi somatici qualicervicalgia, dorsalgia, dolori al petto e cefalea che tendono a colpire frequentemente i pazienti che soffrono di sindrome da reflusso gastroesofageo.
Piano di allenamento
sindrome da reflusso gastroesofageo trattamento manipolativo osteopatico
Si tratta di una valida opzione terapeutica da poter adottare in presenza di problematiche a carico delle strutture viscerali che comportano problemi di postura visto che portano il corpo ad assumere una posizione di chiusura. Il trattamento osteopatico permette non solo di rafforzare la giunzione gastro-esofagea ma anche a rilassare l’area, attraverso l’induzione concentrata in questa zona e di dischiudere un’eventuale fissazione fibromuscolare della giunzione e delle strutture circostanti. Dopo aver valutato attentamente la condizione posturale del soggetto si può impostare uno specifico piano di allenamento che risponde al meglio alle esigenze del soggetto anche se le tecniche manipolative alla base dell’osteopatia devono essere svolte seguendo una precisa sequenza per ottenere dei risultare efficaci. Il trattamento manipolativo osteopatico inizia ascoltando dapprima l’addome, si procede con il favorire la liberazione delle zone di inserzioni del fegato, per poi liberare il piloro e lo stomaco proseguendo con la liberazione della giunzione gastro-esofagea; nel corso della manipolazione si dve intervenire sulle fissazioni scheletriche importanti che persistono e normalizzare le fissazioni craniche e sacrali.
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