Tecnica endoscopica contro il reflusso gastroesofageo

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Nuova tecnica endoscopica contro il reflusso

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Recentemente è stata avviata la sperimentazione di una nuova tecnica
endoscopica finalizzata alla cura del reflusso gastroesofageo senza l’utilizzo di farmaci. Tale tecnica endoscopica è basata sulla scoperta di un nuovo biopolimero che verrebbe impiantato endoscopicamente e sarebbe in grado di bloccare ed eliminare il reflusso garantendo il corretto funzionamento dello sfintere esofageo. Questa nuova tecnica endoscopica, della durata di circa mezz’ora, ha avuto il benestare anche della FDA statunitense e si è dimostrata essere una valida alternativa all’operazione chirurgica vera e propria. La nuova tecnica endoscopica infatti ha presentato elevati standard di efficacia e sicurezza. Il reflusso gastroesofageo è definità come la patologia del terzo millennio, si pensi che solo in Italia colpisce oltre diciotto milioni di persone! La tecnica endoscopica in questione va proprio ad eliminare questo disturbo
che consiste nello scorretto funzionamento della valvola tra stomaco ed
esofago; questa difficoltà funzionale causa la risalita nell’esofago di acido gastrico, sostanza ben sopportata dallo
stomaco, ma non dall’esofago. Non a caso la presenza di acido lungo il tratto esofageo genera infiammazione, dolore ed ulcere.

Caratteristiche della tecnica endoscopica

La nuova tecnica endoscopica ideata per contrastare il reflusso gastroesofageo
è decisamente perfetta per tutti quei pazienti che ne subiscono
quotidianamente i sintomi e che altrettanto frequentemente assumono farmaci
inibitori della pompa protonica, terapia impossibile da interrompere.
Addirittura poi nelle situazioni più critiche di reflusso è obbligatorio
sottoporsi ad intervento chirurgico. Fortunatamente la tecnica endoscopica di
cui si tratta risulta essere una valida alternativa a suddetti trattamenti: essa
contempla una procedura simile ad un’iniezione, che permette durante
l’endoscopia di introdurre tra esofago e stomaco un materiale biocompatibile:
il biopolimero Enteryx. Sostanza liquida che, una volta immessa, solidifica
divenendo come una spugna in grado di ridare tono alla valvola tra esofago e
stomaco e quindi di prevenire il reflusso gastroesofageo. La tecnica
endoscopica inietta questo Enteryx che non è biodegradabile, non è
cancerogeno e utilizza un mezzo di contrasto che ne facilita ulteriormente
l’impianto mediante fluoroscopia. Questa nuova tecnica endoscopica, semplice
e sicura, potrà evitare a molte persone affette da reflusso gastroesofageo di
finire sotto i ferri e permetterà loro di ridurre notevolmente l’assunzione di
farmaci, fino ad eliminarli gradualmente del tutto. Inoltre è da sottolineare che
in tutte le situazioni in cui è stata attuata la tecnica endoscopica, non sono
sorte complicanze di nessun tipo e che il biopolimero Enteryx risulta ancora
efficace dopo tre anni dall’innesto.

I contenuti presenti su questo articolo hanno carattere informativo e non si sostituiscono in nessun modo a valutazioni di medici, dietisti o nutrizionisti specializzati o a terapie in atto. Ricordate sempre prima di assumere medicinali o prodotti di consultare un medico e di leggere sempre il foglio illustrativo. Nel rispetto del Codice di Condotta prescritto dal D.L. 70 del 9/4/2003, le informazioni inserite in questo articolo devono considerarsi di tipo culturale ed informativo.

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