Esofago di Barrett sintomi e diagnosi

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Esofago di Barrett sintomi e diagnosi

Si definisce esofago di Barrett una metaplasia con interessamento delle cellule della parte inferiore dell’esofago che causa la sostituzione del normale rivestimento dell’epitelio squamoso stratificato dell’esofago da epitelio cilindrico semplice con cellule mucipare caliciformi. Questa patologia si riscontra spesso nei pazienti con esofagite da reflusso in questa sede anatomica si trova frequentemente sottoposta alla presenza sostanze acide legate al reflusso, anche se questa causa si è ridotta attualmente visto che i soggetti interessati da malattia da reflusso gastro-esofageo si sottopongono a specifiche terapie che limitano l’esposizione a complicanze. In caso di sintomatologia il soggetto colpito da esofago di Barrett, presenta infiammazione dell’esofago, rigurgiti, bruciore, dolore retro-sternale, con manifestazioni che si estendono anche a livello delle scapole ed arrivano alla base del collo, fino alla lingua ed alla bocca; a questi sintomi si associano altri disturbi quali bocca amara, alitosi, tosse, raucedine, disfagia, dolore alla deglutizione, sinusite, rinite, cefalea, otite.

Come si esegue la diagnosi

esofago di Barrett

La diagnosi viene favorita dall’esecuzione di un’endoscopia, si esegue in tal caso un’esofagogastroduodenoscopia con cui è possibile esaminare l’esofago, lo stomaco ed il duodeno, tra le altre indagini che vengono eseguite dallo specialista si raccomanda anche l’esecuzione di una biopsia, l’esame istologico conferma la diagnosi e permette di rilevare un’eventuale displasia; in particolare la biopsia consente di discriminare le cellule dell’esofago di Barrett che vengono classificate in quattro categorie principali: nondisplastiche, displasia di basso grado, displasia di alto grado e carcinoma franco. Grazie poi all’esame radiologico di esofagoframma si può valutare un’eventuale stenosi del lume, una compressione ab estrinseco o la presenza di diverticoli; il ricorso alla manometria esofagea ed alla pH-Impedenzo-metria invece consente di gestire la malattia da reflusso gastroesofageo. In caso di displasia ad alto grado oppure di diagnosi delle prime fasi dell’adenocarcinoma si procede con la resezione endoscopica oppure si eseguono le più moderne terapie endoscopiche tra cui l’ablazione a radiofrequenza; se viene discriminata una condizione nondisplastica e basso grado si sottopone il paziente ad osservazione endoscopiche regolare nel corso dell’anno con l’ablazione a radiofrequenza come opzione terapeutica; vengono sottoposti a trattamento chirurgico i soggetti con displasia ad alto grado in quanto maggiormente esposti al rischio di sviluppare un tumore.

I contenuti presenti su questo articolo hanno carattere informativo e non si sostituiscono in nessun modo a valutazioni di medici, dietisti o nutrizionisti specializzati o a terapie in atto. Ricordate sempre prima di assumere medicinali o prodotti di consultare un medico e di leggere sempre il foglio illustrativo. Nel rispetto del Codice di Condotta prescritto dal D.L. 70 del 9/4/2003, le informazioni inserite in questo articolo devono considerarsi di tipo culturale ed informativo.

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